venerdì 26 settembre 2008
La guardia di finanza vigila sui mondiali.
Questo, più che un post, è un posto. Aperto solo per lasciare spazio all'esilarante racconto di un amico ostaggio che non si è accontentato del semplice volantino, ma si è fatto addirittura un cartello da esporre sul balcone.
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2 commenti:
Ebbene si, sono io l'ostaggio "disobbediente" che ha avuto la malaugurata idea di manifestare la propria condizione di ostaggio.
Ecco i fatti.
Abitando nella "zona rossa" dei mondiali, (via Sanvito angolo via della Carrozzeria) decido di sfruttare tale "visibilità mondiale" e di esporre dal terrazzo di casa mia un bel cartello 60x90 che raffigura il lucchettazzo e la scitta OSTAGGI.
Venerdì mattina esco di buon ora di casa per preparare il mio cartellone e riuscire a rientrare prima dell'inizio della corsa. Al ritorno abbandono l'auto alcune centinaia di metri da casa mia, (data l'impossibilità di raggiungerla nonostante la corsa non sia ancora cominciata) e, munito di cartellone-ostaggio, arrivo al piazale del GS. Per raggiungere casa mia devo attraversare una piccola strada, via della Carrozzeria appunto, già transennatissima. Accuso su di me lo sguardo, tra lo scandalizzzato e l'inacidito dei ciclotifosi mondiali. Vado avanti. Chiedo ad un addetto della protezione civile, posto in un varco, se potevo passare per raggiungere casa mia. mi risponde;
-"devono darti il permesso loro..."
"Loro" sono 2 agenti della GdF. tra me e loro ci separano pochi metri, se allunghiamo le braccia ci tocchiamo e la corsa non è ancora cominciata. Ma "loro" mi rispondono;
-"Vai a metà di via Crispi dove ci sono le strisce pedonali. Li puoi attraverare."
Io ribatto, "ma abito li...!" indicando il terrazzo-ostaggio.
"Loro" fanno spallucce e si girano di spalle. Ripeto, la gara non era ancora iniziata, non passava nessuno e dovevo solo andare a casa mia, a un paio di metri da dove mi trovavo. Questa constatazione mi fa convincere che forse il cartellone che avevo in mano non aiutava e che, si, a volte le regole, quelle stupide, vanno forzate. Così passo ugualmente il varco.
i solerti finanzieri mi raggiungono intimandomi di fermarmi. Lo faccio. Mi chiedono un documento. Chiedo per quale motivo, visto che stavo cercando di salire in casa nonostante loro me lo impedissero di fatto.
Nel frattempo altre persone attraversano tranquillamente quella stessa strada senza che vengano fermati come me.
Un finanziere legge il cartello che ho in mano e mi dice che con quello che c'è scritto avrebbe potuto portarmi in caserma per accertamenti. Non credo alle mie orecchie e glielo faccio notare, aggiungendo di essere libero di scrivere quello che mi pare. Accetto però di seguirlo in caserma se lo riteneva opportuno. Il finanziere si blocca, fa marcia indietro chiedendomi di essere comprensivo e di capire che loro eseguono solo gli ordini e che vengono da Milano...(?). Rispondo che io, a differenza sua, non eseguo ordini e che se fosse stato lui un minimo comprensivo sarei già a casa mia da un pezzo. Mi rassicura sulla mia libertà di esporre quello che mi pare e mi fa andare.
Non aggiungo altro, sarebbe inutile credo.
Dovrei però modificare la scritta del mio cartellone "OSTAGGIO DELLA STUPIDITA' UMANA".
Cavoli Claudio, sono ammiratissima, e pure un po' invidiosa: io sono certamente ostaggia, ma in isolamento. Da queste parti non ci caga nessuno, non passa nemmeno un ciclista che si è perso, gli abitanti sono scappati tutti, e se anche esponessi il cartello, scandalizzerei forse il mio cane. Che però non sa leggere.
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