Metti che l'organizzazione dei mondiali si riveli una macchina perfetta, metti che tutto filerà a meraviglia, in gara e fuori gara, metti che noi miscredenti, egoisti e disfattisti ci dovessimo felicemente ricredere, questo organigramma ci permetterà di sapere con precisione chi dovremo ringraziare.
Gianni mi chiede "cos'ha che non va quest'organigramma?". La risposta è semplice: nulla. E nulla di quanto scritto nel mio breve post contiene una critica all'organigramma in sé né alle persone e che lo compongono. Rileggere per credere. Mi piace avere a che fare con le persone, e solitamente le persone hanno nomi e cognomi. Per questo motivo ho pubblicato l'organigramma così com'è stato diffuso in rete dall'organizzazione. Semplicemente perché si possano conoscere le persone dietro l'impersonale "macchina organizzatrice" e, esattamente come ho scritto, sapere chi ringraziare nel caso di quel brillante successo dell'evento che tutti ci auguriamo. Detto questo, ognuno avrà il suo personale concetto di successo: per qualcuno vorrà dire vedere assegnati tutti i titoli iridati all'Italia, per qualcun altro essere testimone di gare memorabili, per altri ancora incassare un mucchio di soldi. Personalmente, come ben sapete, mi accontento di poco: essere libero di fare la mia solita vita.
Grazie, Anonimo. Fa sempre piacere dicutere con chi la pensa diversamente, quando l'interlocutore dimostra rispetto, dialettica e soprattutto intelligenza.
Ho pensato che sarebbe bello che in mezzo alla magliettistica pro-mondiale di cui si affollerà Varese facessimo la nostra comparsa anche noi Ostaggi. Grazie ai sorprendenti mezzi del web, ho trovato il modo di aprire un Ostaggio Shop, dove potrete acquistare magliette, pin, cappellini e altro ancora. A scanso di equivoci, preciso subito che io non guadagnerò un centesimo da questa operazione: i prezzi che vedrete sono quelli previsti da spreadshirt.net, il sito che organizza questo servizio.
Due parole su questo blog.
Mi chiamo Paolo Pedrazzini. Ho 52 anni. Abito a Varese. Mi piace andare in bicicletta. Non sono un appassionato di ciclismo. Non detesto il ciclismo. A poco più di due mesi dall'inizio dei mondiali 2008 di questo sport, che si terranno per l'appunto a Varese, non so ancora se durante quella settimana mia figlia potrà frequentare l'asilo nido. Non so come sua madre e io potremo supplire altrimenti. Non so se al mattino riuscirò a raggiungere la stazione per recarmi al lavoro a Milano. Non so quale sarà la nostra libertà di movimento. Quello che so è che non è giusto che i miei diritti di cittadino vengano penalizzati, per menefreghismo o semplicemente per incapacità organizzativa, a causa di un evento sportivo. Così ho pensato di aprire questo blog a scadenza naturale. Un po' per sfogarmi, un po' per condividere con altre persone la spiacevole esperienza di ostaggio, sicuramente perché a stare zitti c'è solo da perdere.
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5 commenti:
cos'ha che non va questo organigramma?
Gianni mi chiede "cos'ha che non va quest'organigramma?". La risposta è semplice: nulla. E nulla di quanto scritto nel mio breve post contiene una critica all'organigramma in sé né alle persone e che lo compongono. Rileggere per credere.
Mi piace avere a che fare con le persone, e solitamente le persone hanno nomi e cognomi. Per questo motivo ho pubblicato l'organigramma così com'è stato diffuso in rete dall'organizzazione. Semplicemente perché si possano conoscere le persone dietro l'impersonale "macchina organizzatrice" e, esattamente come ho scritto, sapere chi ringraziare nel caso di quel brillante successo dell'evento che tutti ci auguriamo. Detto questo, ognuno avrà il suo personale concetto di successo: per qualcuno vorrà dire vedere assegnati tutti i titoli iridati all'Italia, per qualcun altro essere testimone di gare memorabili, per altri ancora incassare un mucchio di soldi.
Personalmente, come ben sapete, mi accontento di poco: essere libero di fare la mia solita vita.
Paolo tu sei una di quelle persone che non capiscono un cazzo!
Grazie, Anonimo. Fa sempre piacere dicutere con chi la pensa diversamente, quando l'interlocutore dimostra rispetto, dialettica e soprattutto intelligenza.
E intanto a Mendrisio ci bagnano il naso:
http://pagomad.blogspot.com/2008/07/e-i-ticinesi-ci-bagnano-il-naso.html
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