Alfine il mondiale si è concluso. Ha vinto un giovane italiano, speriamo non dopato. Quindi uno straniero, come Bettini a Stoccarda, dal momento che, si sa, "Padania isn't Italy" (viene da chiedersi chi fossero i ciclisti padani in gara con così tanto seguito di tifosi e bandiere).
Malgrado ciò, oggi la stampa locale fa i fuochi d'artificio, riempiendo pagine e pagine di fanfare autocelebrative. Io vorrei contribuire alla completezza dell'informazione, oggi interamente dedicata all'oggi, con uno sguardo riassuntivo alle radici dell'evento. Lo faccio con un articolo di Lidia Romero e Michele Sasso tratto dall'ultimo numero (ancora in edicola) di Diario, che potete scaricare qui. Buona lettura.
lunedì 29 settembre 2008
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3 commenti:
Come acqua (mondiale) nel deserto...
perchè non ci trasferiamo tutti a Stalingrado?
L'i di sicuro non corriamo il rischio di vedere i nostri diritti calpestati!
Cazzarola non riesco proprio a cogliere la vena ironica dei commentatori.. apprezzo tuttavia la segnalazione dell'articolo su Diario che dice del resto cose che alcuni cittadini in gran parte sapevano già.
Il re è nudo ma a quanto pare in queste lande manca la prontezza di spirito di puntare il dito. Grazie Ostaggio, almeno tu lo hai urlato a squarciagola!
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