giovedì 14 agosto 2008

Ci sono nanetti e nanetti.

Verrebbe da paragonarli ai nanetti da giardino, dal momento che come loro sono di orrenda fattura e se ne stanno immobili nell'erba di un'aiuola. Ma sarebbe un paragone ingiustamente offensivo: i nanetti da giardino hanno la dignitosa consapevolezza del loro ruolo nel mondo e dei propri limiti e non hanno mai preteso di rappresentare qualcosa di più di ciò che sono. I nanetti della politica invece no. Loro non pongono limiti alla propria assenza di pudore, mai. Quindi lasciamo perdere i nanetti e parliamo dei cicloleghisti o legociclisti, le "installazioni artistiche" apparse il 5 agosto nell'aiuola della rotonda di Buguggiate, raffiguranti nelle intenzioni nove politici leghisti più o meno noti, tra i quali lo stesso maestro del traforo autore delle opere.
Siccome questo è uno dei tanti casi in cui un'immagine vale più di mille parole e qui nel paesotto di parole sul fattaccio se ne stanno spendendo in abbondanza, mi limiterò a una considerazione. Trovo irresistibilmente comico vedere gli aderenti a un partito che non si è mai posto problemi nel definire "bingo bongo" gli africani, riuscire miracolosamente a replicare in salsa padana una delle peggiori espressioni dei peggiori angoli di quel continente. Sia nel "cosa", ovvero un'autocelebrazione da capitribù, grottesca nella sua elementare presunzione populista, sia nel "come", visto che le opere in questione sono frutto di una mano oggettivamente priva di una qualunque educazione e sensibilità artistica, neanche volendo tirare alla
massima estensione possibile la benevola coperta della definizione "naif". Strano, vero? Forse il gusto celtico ha parentele insospettabili. Certo è che ci sia stretta parentela, per quanto riguarda la raffinatezza del gusto, tra i cicloleghisti e la mascotte dei mondiali di ciclismo, ovvero lo strepitoso Pinin Rudèla, creato da una studentessa del Liceo Artistico Frattini di Varese. Giuro che ai miei tempi, se disegnavi così alle medie, ti consigliavano il classico. Ma sono tempi lontani, si sa.




5 commenti:

Anonimo ha detto...

Il solito comunista! Certo che tu sei proprio frustrato dai risultati elettorali della lega... li odi proprio a morte i leghisti vero? Be scusa se c'è gente che non la pensa come te!
Eh guarda che se te la prendi così tanto per 4 installazioni di ciclisti devi avere problemi piuttosto seri, visto che sono finanziati da privati.

Quando il tuo pregiudizio antileghista e antimondiali calerà un po' occupati di problemi un po' più seri che riguardano Varese: l'inquinamento del lago, l'hotel del campo dei fiori e le sue mille antenne, lo spaccio di droga in zona stazioni, i furti nelle abitazioni, gli orribili edifici costruiti da Caravati... basta! con sti mondiali hai rotto le balle.

-Renzo-

Anonimo ha detto...

Si, concordo, l'arte non abita i mondiali ciclovaresini, e nemmeno il pudore.. del resto cos'è questa oratoriata dei ciclo(s)eghisti in confronto alla sparata dell'attuale ministro per le Riforme per il Federalismo sugli insegnanti terroni quando gli hanno segato il figlio, provetto studente cepu, alla maturità?

claudio ha detto...

Caro anonimo-renzo (un genio...!)
mi spiegheresti perchè o si fa parte del pensiero unico (e quindi si reputa un'istallazione artistica di ottimo gusto quella sulla rotonda di buguggiate) oppure si è automaticamente "comunisti"?
la tua visione manichea del mondo (dei varesini in questo caso) non lascia spazio all'imaginazione...
non posso essere, ad esempio, comunista e piacermi moltissimo l'istallazione oppure leghista e reputarle una buffonata? qual'è la discriminante?
poi magari mi spiegherai cosa c'è di "comunista" nel post di paolopedraz...
tra l'altro l'autocelebrazione del potere attraverso statue ed effigi ha un non so che di regime...comunista, fascista, nazista, maoista, o come vuoi tu, ma comunque di pessimo gusto.

Anonimo ha detto...

Caro Pedrazzini,

l'ha scritto Lei nel messaggio:

un'immagine vale più di mille parole...

Da un'organizzazione che è stata capace di selezionare un simile scarabocchio cosa ci vogliamo aspettare ?
Noi che a Varese viviamo e paghiamo le tasse ormai ne siamo ostaggio.

Che l'insulsa "mascotte", l'imbarazzante canzoncina e le "sagome" (in tutti i sensi) alla rotonda di Capolago possano servire da monito a chi approcciandosi ai Mondiali 2008 ed alla città di Varese non abbia poi a lamentarsi.


___
Guz

Anonimo ha detto...

Questi mondiali devono ancora partire e creano già disagi,non è possibile che devo fare il giro opposto,se va bene,per raggiungere il posto di lavoro.Hanno buttato dei soldi per modificare rotonde,asfaltare solo dove passano questi,rovinare il prato dell'ippodromo,costruire alberghi che non servono.Ma a me chi mi ripaga di tutti i disagi che ho subito?Non possono correre sulla ciclabile di notte invece che rovinare le giornate a chi lavora?